Amsterdam-dic.2010

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mercoledì 19 novembre 2014

Canti del bosco...

No alla #caccia nelle aree naturali protette - no ai #richiamivivi, vergogna italiana!

Visto che ahimè siamo ancora in stagione venatoria - e qui il rumore di fondo di chiamate a raccolta e mirabolanti migrazioni d'uccelli si mescola a trilli, cinguettii, squittii, bramiti, ululati di dolore di 100 e 100 bestiole inermi avvistate, braccate, inseguite, colpite, predate - parlerò se possibile degli aspetti più intollerabili di questa pratica umana, antica ma non per questo da non mettere in discussione.  


Punto 1 - la caccia nelle aree protette.
Dal pannello descrittivo in loco: "La Riserva Naturale 'Macchia di Gattaceca e Macchia del Barco', istituita con Legge Regionale n. 29/97, si estende per 1000 ettari nella Sabina romana, tra i comuni di MentanaMonterotondo e Sant'Angelo Romano. L'area è tutelata per l'alto valore vegetazionale, floristico e geologico. Varie inoltre le testimonianze storiche e archeologiche nell'area, che vanno dalla preistoria al medioevo. La Riverva, un tempo ricchissima di fauna, è ancora oggi un habitat ideale per molte specie animali, tra cui cinghiale, volpe, tasso, martora, istrice, picchio, cuculo, chiandaia, upupa...". 


Voglio a questo punto celebrare assieme a voi una DATA davvero triste che si rinnova ogni anno: l'apertura della stagione venatoria (cominciata nel Lazio il 21 settembre). Come candeline le centinaia, migliaia di cartucce che ho fotografato LUNGO I SENTIERI della Riserva di Gattaceca (qui in due mucchi diversi), percorsi nella bella stagione da decine di escursionisti ma soprattutto famiglie (vista la facilità del livello dei percorsi e la presenza di aree per pic-nic), oltre che dai naturali abitanti di questi luoghi, ovviamente.




E voglio naturalmente invitare tutti e tutte a fare molta attenzione, poiché se il rischio di beccarsi una fucilata in questo periodo esiste ed è comprovato dalle statistiche, quello di imbattersi in una più subdola forma di mancato rispetto dell'ambiente naturale come l'abbandono di cartucce (vietato dalla normativa e comunque dannoso per l'ecosistema) è all'ordine del giorno, in spregio alle aree protette istituite per legge!

Punto 2 - i richiami vivi. 
Sulle grida di dolore degli animali braccati echeggiano, forse più flebili ma sicuramente più intollerabili di tutte, quelle di poveri piccoli migratori catturati, imprigionati, costretti ad una vita grama per poi cantare traendo in inganno loro fratelli e farli avvicinare a una doppietta che poi li tradirà.  

Francesco da Assisi, patrono di tutte le italiane e gli italiani, ispiratore di papi e statisti, parlava coi lupi e con gli uccelli, ed ha ancora tanto da insegnarci!

Per approfondimenti su cartucce e richiami vivi: http://www.lipu.it/news-natura/caccia-bracconaggio