Amsterdam-dic.2010

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mercoledì 11 maggio 2011

Redemption Song (Celebrating My Friend Bob)

Stavo tornando da scuola, con la corriera.  Era un giorno di maggio del 1981 - avevo 15 anni.  Non ricordo molto di quel periodo: alti e bassi di autostima, specchi amici e nemici a seconda dell'umore fluttuante e cinico, poche amicizie e molti libri.  Mi svegliavo presto in quel periodo.  Alle 7 in punto l'autobus partiva da Colleferro per essere un'ora dopo a Velletri, dove era la mia scuola.  Sul bus, simpatie, battibecchi, l'indolenza degli adolescenti che non è mai stanchezza, pettegolezzi e spintoni.  Il "fattorino" che controllava gli abbonamenti e, seduto sul suo trespolo, faticava a tenere a bada l'allegra irruenza della nostra età.

Un giorno di maggio del 1981, Luciano detto Melanzana sale sull'autobus con gli occhi rossi. - E' morto Bob - mi dice fra i singhiozzi, raccontandomi la storia di questo giamaicano dal volto buono, e mostrandomi sul suo diario degli adesivi.  Ricordo quello con la copertina di "Babylon by Bus".  Un po' come l'autobus sgangherato che ci stava riportando a casa.

Ognuno di noi aveva un suo musicista preferito, allora.  Luciano aveva Bob, e Bob non c'era più.  Per la cronaca, il mio all'epoca era Rod Stewart (più per il personaggio sexy che altro, a dir la verità).  Avrei scoperto Bob un po' più tardi, apprezzandolo per le parole di pace, i ritmi distesi, il messaggio universale e "dal basso" di fratellanza e semplicità.  Rivedo poi Bob e l'amico Maurizio a braccetto, nel sole, grandi e dolorose storie che s'intrecciano...

Nel 1991 con mia cugina ero finita a Davenport, nell'Iowa, ospite di amici.  Una sera andiamo in un pub dove, un paio di volte a settimana, i miei amici suonavano con 3 chitarre per raggranellare qualche dollaro.  Vengo invitata a strimpellare con loro una canzone, la scelta cade su "No Woman No Cry".  Il più grande onore per me, suonare e cantare la musica di Bob in quel mondo lontano, fra gente praticamente estranea, eppure sentire tutti insieme quel richiamo di pace, vivo più che mai.

Sarebbe bello, oggi, se tutti noi cantassimo, anche solo per 30 secondi, uno dei tanti motivi che ci ha lasciato Marley, patrimonio dell'umanità.  Per celebrare a modo nostro 30 anni dalla sua scomparsa.
E a me sembra ieri...

1 commento:

  1. Bellissima storia sopratutto adesso che sto rileggendo La Misteriosa fiamma della regina Loana (questa volta posso farla in italiano e mi accorgo quanto perde uno quando non legge in originale). Luciano detto Melanzana, LOL.
    Mi sono immaginato seconda con seconda il "concerto" a Davenport con Silvana guest star! Camicia a scacchi e stivali di cowboy?

    Mia parte LOL: ho conosciuto Bob alla età quando lo avevi conosciuto tu. Mi spiego: per aver vissuto in un paese così chiuso, ho conosciuto Bob Marley solo in dicembre 1989. Immediatamente dopo il cambio, la televisione nazionale ci offriva, finalmente!, trasmissioni di 24 ore su 24, dopo tanti anni di 2 ore (cosa che non era assolutamente male, mia generazione ha letto 10 volte di più di questa) e la gente scopriva musica e correnti già scomparsi dai top internazionali.

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